Praecisa Sonoro

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Usato in buone condizioni. Con telecomando.

Privo di imballo originale.

L’usato made in Italy, chicche del passato: PRAECISA ACUSTICA Sonoro (ampli integrato)

Spesso, cercando in rete notizie sul qualche elettronica o sistema d’altoparlanti, mi imbatto nei thread dei forum audiofili nazionali.
Immancabilmente, qualsiasi brand o addirittura qualsiasi elemento singolo di quel brand, divide l’opinione qualitativa fra accorati sostenitori ed accaniti detrattori.
Audiocostruzioni ritira un bellissimo ed intonso amplificatore integrato Sonoro, stato solido ad hexfet di media potenza, dichiarato per 100W/ch su 8 ohm, in commercio dalla fine degli anni ‘90 e che attira la mia attenzione, avendo già avuto in passato esperienze d’ascolto sulle prime realizzazioni a due telai di questo marchio lombardo.
Cercando notizie tecniche su questo apparecchio, oltre ad una bella recensione di Cadeddu per TNT-Audio, il motore di ricerca Google mi suggerisce appunto una vecchia discussione sui principali o migliori marchi italiani nel campo dell’amplificazione.
Mentre gli abituali frequentatori, in funzione della loro esperienza d’ascolto, iniziano l’elenco di quelle che soggettivamente considerano le migliori firme del panorama nazionale e mentre qualcun altro ne approfitta per azzuffarsi in merito ad alcuni marchi considerati delle vere e proprie ciofeche e/o dei ladrocini commerciali, un appassionato discreto cita fra gli altri il marchio bresciano Praecisa Acustica. Qualcun altro, forse in un’altra discussione, parla con più precisione proprio del Sonoro. In rete, raccatto ben poche altre informazioni.
P.A. è (uso la coniugazione indicativa presente poiché dal web risulterebbe ancora operativa, ma non ho trovato alcuna notizia sulle attuali produzioni…) un’azienda di Brescia che in passato ha sviluppato elettroniche, diffusori ed accessori di un certo interesse, con soluzioni tecniche poco sfruttate da altri costruttori, proponendo anche la vendita in kit di molti dei loro progetti.
Se ben ricordo, la tecnologia di amplificazione finale di potenza di P.A. era basata sui cosiddetti Hexfet, ovvero mosfet a celle esagonali.
In passato ho avuto diverse amplificazioni basate su questa particolare tipologia di mosfet, nessuna mi è rimasta nella memoria e nel cuore, per via di una certa ruvidezza e grossolanità (di grana) che puntualmente riscontravo nel medio e medio-alto, ma era per me anche l’epoca di approfondimento sensoriale delle amplificazioni a triodi a riscaldamento diretto e di costruzione (e costo) “no-compromise”.
Ecco, anche i potentissimi finali di Praecisa, rocciosi e capaci di grandi dinamiche, soffrivano un poco di tali limitazioni per il mio apparato uditivo e per la mia precipua esperienza sensoriale.
Attorno al 1998-99 uscì dunque l’integrato Sonoro, a mio parere proposto per allargare il bacino dei possibili acquirenti con un prezzo un poco più popolare ma anche con l’intento di limare qualche difetto timbrico mantenendo le qualità e la firma sonora dei più esclusivi finali di potenza del marchio: grande presenza e controllo della gamma bassa, dinamica esplosiva, grande velocità di risposta ai transienti, scena acustica stabile e plastica.
Non saprei quale sia stato il riscontro commerciale: l’integrato, dichiarato per 100W/ch su 8 ohm, fu proposto comunque ad un prezzo al pubblico di circa lire 3.500.000, inserendosi infine nel segmento già hi-end degli ampli integrati piuttosto che in quello ben più frequentato dai soliti brand inglesi di prestigio audiofilo e maggior diffusione, nonché dalla sempre più presente concorrenza nazionale.
Ritengo però, da ciò che ho evinto dai citati forum audiofili, che la prorompente personalità sonica di questo progetto non fu del tutto compresa, anzi, al Praecisa alcuni acquirenti preferirono col tempo altre amplificazioni considerate (sulla carta, of course) più “raffinate” o forse più edulcorate/colorate nei registri medi e acuti.

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Già, perché questo amplificatore non passa di certo inosservato, proprio per la sua spiccata personalità.
In sede d’ascolto, inserito nel mio impianto principale (dac MSB e diffusori Vienna Acoustics Beethoven) il Sonoro lascia letteralmente interdetti per la presenza, la possanza, l’estensione, la fermezza e l’articolazione della gamma bassa, riproposta pressoché al pari delle migliori amplificazioni nazionali e mondiali di analoga potenza, solid-state, passatemi fra le mani negli ultimi 25 anni e indipendentemente dalla tipologia dei transistor usati e dalla classe di funzionamento.
Il secondo aspetto che più colpisce è la notevolissima velocità di risposta ai transienti, che si traduce anche in una micro e (soprattutto) macro-dinamica entusiasmanti, tali da invitare alla rotazione del potenziometro di volume sino a portare in crisi gli altoparlanti.
La riserva dinamica sembra apparentemente senza limiti: occorre raggiungere una pressione sonora “senza cognizione”, prima di percepire un certo indurimento timbrico generale, ma non sono affatto convinto che il colpevole sia solo il Praecisa…
Con generi musicali tosti (in tal senso, il mio riferimento d’ascolto sono i Tool) il Sonoro sottolinea e scandisce con precisione ogni linea ritmica, mantenendo al contempo facilmente intelligibili la batteria ed il basso elettrico, invitando spesso a battere il tempo col piede o a mimare la percussione di rullante, tom, timpani e piatti. Per questi aspetti, il Sonoro è decisamente un apparecchio coinvolgente, assai più di tante altre amplificazioni che ho avuto il piacere d’ascoltare a casa mia, in tanti anni di passione audiofila.
Il terzo parametro di eccellenza è la plasticità della scena acustica, la quale si dipana nell’ambiente d’ascolto con ragguardevole ampiezza ed ottima profondità e verticalizzazione.
E la timbrica? Nonostante il medio goda di corposità e ricchezza armonica e l’estremo acuto sia probabilmente contraddistinto da un lievissimo roll-off (ma il mio udito non è più quello di un ventenne, trenta e più anni dopo già oltre i 4000 Hz si inizia a perdere qualche decibel di sensibilità, che aumenta all’aumentare della frequenza… purtroppo), permane a tratti una vena di rugosità nel registro medio-alto ed acuto, dato forse da una grana non proprio finissima, che inficiano una raffinatezza timbrica altrimenti godibile nelle trame orchestrali meno complesse. Forse si tratta di una caratteristica intrinseca degli hexfet o del tipo specifico montato su questo integrato, di certo il confronto col mio personale riferimento, pone in evidenza tali peculiarità. Il riferimento è un vetusto ma ancora (per me) incredibile Mark Levinson 29 nella sua seconda release che non prese il suffisso “.5” come la restante linea di prodotti: trattasi però di un finale da soli 50W/ch a cui va aggiunto ovviamente un preamplificatore, ma tale aspetto sarà ripreso a fine articolo…
Nonostante tutto, la personalità di questo integrato travalica così nettamente gli immancabili “difetti” da renderlo ben più godibile di (molte) altre amplificazioni nel tempo sostate presso il mio ambiente d’ascolto, seppure di alto profilo musicale.

Ritengo inutile e fuorviante stilarne un elenco, perché la mia è una considerazione puramente soggettiva.
Nella degustazione professionale del vino, ciò che è giudicato buono per le sue peculiarità gusto-olfattive e per le sue tipicità (vitigno/i, terroir, annata, vinificazione in cantina), non necessariamente può anche soggettivamente piacere: un bravo ed imparziale giudice dirà sempre che quel vino è buono, non necessariamente: “mi piace”.
Questa semplicissima regola (sostenuta però da esperienza, perizia ed intelligenza) è, con tutta probabilità, pressoché sconosciuta alla stragrande maggioranza degli audiofili: le centinaia di discussioni nei forum di settore ne sono spesso la conferma, ove sciocche sentenze (quando tali e non più personali ed educate opinioni, che per fortuna non mancano) fioccano assai più che nelle aule di tribunale.

In conclusione, il Praecisa Sonoro è stato una vera e propria rivelazione: pur con qualche idiosincrasia ma con una spiccata personalità sonica, si è dimostrato così coinvolgente ed entusiasmante come da tempo non mi capitava.
Rileggendo le note d’ascolto di Lucio Cadeddu per TNT Audio, a distanza di oltre vent’anni, le mie sensazioni d’ascolto collimano pressoché su tutti i principali parametri acustici. A differenza dell’esperienza di Lucio, il mio esemplare è un bell’usato di Audiocostruzioni che, col prezzo divenuto oggi molto appetibile, sosterà a casa mia a tempo indeterminato. 

NOTA FINALE: leggendo il manuale d’uso, il mio interesse si è focalizzato sul dato dichiarato di sensibilità d’ingresso alla max. potenza: ben 0,8 V anziché i più prevedibili 150-350mV, tipici degli ingressi di alto livello dei più comuni amplificatori integrati, di qualsiasi fascia di mercato.
Una controllata all’interno dello chassis mi rivela una costruzione completamente dual mono, ovvero costituita da due distinte amplificazioni finali monofoniche inserite in un unico telaio. Il suo interno è diviso orizzontalmente da una paratia d’acciaio con funzioni sia di irrigidimento della struttura peraltro già robustissima, sia di separazione dei due grossi toroidali custom-made, raggiungibili rimuovendo il coperchio inferiore, dai circuiti di amplificazione veri e propri, visibili rimuovendo il coperchio superiore. Per pura curiosità, i due circuiti stampati riportano il modello NSA3, anziché “Sonoro”, nonché il marchio Praecisa Acoustics, anziché Acustica.
La sezione di preamplificazione è effettivamente tutta passiva e comune per entrambi i canali: semplicemente, un selettore degli ingressi ed un potenziometro motorizzato telecomandabile del volume.
Aggiungendo dunque un preamplificatore esterno (ho usato un MPN Audio P1 a mosfet ed un Cary Audio SLP-90 a valvole), certi difettucci timbrici si limano percettibilmente, a conferma del fatto che il Sonoro sia in realtà un gran bel finale di potenza, poiché comunque dotato di una firma sonora decisa e rimanendo assolutamente godibile e coinvolgente (anche con i generi musicali “più impegnati” quali classica e jazz).
Con il Cary Audio tutta la gamma media e acuta acquista grazia e luminosità, con MPN si aumenta la dinamica e la matericità della massa sonora.
Anche nel settore Home Audio, l’imprenditoria e l’artigianato italiani offrono ormai da molti anni delle inequivocabili eccellenze: soprattutto quelle da scovare e riscoprire!

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